venerdì, giugno 22, 2012

Rock solidale: una bella serata da ricordare

Lo spettacolo che mercoledì sera ha offerto il Circolo Culturale Restare Umani con il concerto di solidarietà a sostegno delle vittime del lavoro di Paderno Dugnano ha un nome e un cognome: Adriano Tominetti. L'evento promosso dall'associazione padernese, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale, è stato organizzato soprattutto da lui che ha coinvolto e portato a Paderno Dugnano i due gruppi, gli Withes e gli Enter 17, che si sono esibiti sul palco offrendoci oltre due ore di puro godimento.
La sala dell'Area Metropolis 2.0, ieri sera gremita di cittadini che hanno risposto all'invito del Circolo, manifestando concretamente la loro vicinanza ai familiari delle vittime e ai superstiti della strage di lavoratori avvenuta il 4 novembre 2010 alla Eureco, è stata riempita per due ore da una musica che ha riportato gli spettatori più anziani indietro nel tempo, ad anni in cui le speranze di un futuro migliore erano più forti di oggi e ha affascinato e conquistato con il suo ritmo i più giovani.

Tra gli Withes (chiamati così per il colore dei capelli di buona parte dei componenti) si è esibito alla batteria lo stesso Adriano Tominetti che prima di dare il via al concerto ci ha informato che quella di ieri sera era la prima volta in assoluto che il gruppo formato da musicisti padernesi si esibiva su un palcoscenico. Un debutto che è stato molto apprezzato e applaudito dagli spettatori che si sono lasciati coinvolgere dalle canzoni interpretate dalla voce solista Vito Fumarola, canzoni immortali quali: Una storia da raccontare, Diamante, Amore che vieni amore che vai, Impressioni di settembre, Io vagabondo, Un pugno di sabbia. Brani che alcuni tra il pubblico, non potendo usare gli accendini come un tempo, hanno accompagnato con i telefonini accesi.

Dopo di loro a incantare ed emozionare la platea sono stati gli artisti del gruppo Enter 17 che hanno eseguito in un crescendo mozzafiato brani famosi dei Deep Purple, Led Zeppelin, Santana, Jimi Hendrix, Beatles, Doors, Eric Clapton, Black Sabbath, Crime. A colpire è stata oltre alla bravura dei musicisti la straordinaria voce e la presenza scenica del cantante Roberto Legutti che ha iniziato a cantare vestito di un formale completo grigio con panciotto, cravatta e cappello, capi di cui si è spogliato uno dopo l'altro durante il concerto rimanendo in camicia sbottonata e sfilata dai pantaloni a sottolineare l'intensità della sua esecuzione che ha entusiasmato tutti. Per il Circolo Culturale Restare Umani un altro evento da incorniciare.

lunedì, giugno 04, 2012

Rock solidale per le vittime del lavoro al Metropolis

Il 20 giugno al Metropolis, ore 21, il Circolo Culturale Restare Umani organizza un concerto di solidarietà a sostegno delle vittime del lavoro di Paderno Dugnano.
Nel novembre 2010 alla Eureco di Palazzolo Milanese, un'azienda che trattava rifiuti industriali pericolosi, quattro lavoratori sono morti dopo atroci sofferenze e altri sono rimasti feriti a causa dell'esplosione di gas propano contenuto nei rifiuti che stavano trattando senza adeguate misure di sicurezza.
I supersititi della strage, simile per dimensioni a quella avvenuta nel 2007 alla Thyssenkrupp di Torino, non hanno però ricevuto la medesima attenzione da parte dalle istituzioni e di conseguenza dall'opinione pubblica. Risultato, alcuni sopravvissuti e i loro familiari (i più deboli) sono stati abbandonati, senza lavoro e senza reddito, e alcuni versano in gravi ristrettezze.
Per raccogliere fondi a sostegno di queste persone il Circolo Culturale Restare Umani vi invita al concerto di Rock anni 70 che vedrà esibirsi sul palco dello spazio Metropolis2.0 due gruppi musicali: gli "Enter 17" e i Withes.
Con il primo gruppo suoneranno: Lucio Bardi, chitarrista di numerosi cantautori tra i quali De Gregori, Bennato, Mannoia; Silvio Centamore, batterista di Davide Van De Sfroos e Tonino Carotone; Rachele Rebuscini, bassista di Morris Albert, Branduardi; Roberto Legutti, cantante con grinta e carisma unici. I brani del loro repertorio appartengono a una grande varietà di stili che vanno da Jimi Hendrix a Nick Kershaw.
Con gli "White's " suoneranno: Adriano Tominetti (batteria), Vito Fumarola (voce solista), Pierfrancesco Volpe (tastiere), Alberto Cattaneo (chitarra solista), Roberto Basilio (chitarra), Sergio Pasquali (basso). Del loro repertorio fanno parte anche alcune cover dei Nomadi.

Adolescenti nella rete, un mondo da condividere

Oggi, quasi l'80% dei ragazzi tra i 13 e i 16 anni, e il 40% di quelli tra i 9 e i 12 hanno un profilo su un social network. Ma a differenza degli adolescenti che appaiono più consapevoli e capaci di riconoscere i rischi della relazione, di conseguenza stanno più attenti a modificare i parametri per proteggere i dati privati dei loro profili facebook, i bambini lo sono molto meno.
Il dovere di difenderli per i genitori è evidente, ma come fare questo senza ricorrere a divieti (facilmente aggirabili) o decisioni draconiane (niente pc personale o cellulare 3G) o a tentativi di controllo in rete con genitori che si travestono da ragazzini per diventare amici online del loro figliolo e controllarne le mosse sui social network? Questo interrogativo è rimasto tale alla fine del dibattito seguito alla relazione di Lorenzo Pivanti, psicologo e psicoterapeuta, invitato a Paderno Dugnano dal Circolo Culturale Restare Umani che ha organizzato ieri sera all'Auditorium Tilane il convegno "Adolescenti, genitori e scuole nella RETE rischi e potenzialità di Internet".
Pivanti che ha presentato e illustrato i dati di una ricerca realizzata su questo tema, non ha fornito a genitori e insegnanti risposte o ricette, ma li ha invitati a condividere con i giovani l'approccio al nuovo mondo digitale, a imparare i nuovi linguaggi e mettersi in gioco senza arroccarsi su posizioni di presunto sapere o peggio chiamarsi fuori dichiarando la propria fiducia nei figli e nelle tecnologie, ma in realtà disinteressandosi di quello che fanno i ragazzi sul web.
Insomma, secondo Pivanti, gli adulti non devono tentare di recuperare il loro ruolo tradizionale in modo autoritario rimuovendo l'impatto che l'innovazione ha già avuto sul modo di comunicare e di vivere dei ragazzi oggi, né rinunciare a quello classico di genitore, cioè di "mediatore" tra i giovani e la vita reale, abdicando di fatto di fronte alla tecnologia.
Dalla sala dove sedeva un pubblico in prevalenza costituito da genitori e insegnanti che il relatore ha definito "immigrati digitali", all'80% titolari di un profilo facebook e utenti o gestori di blog e altri social network, sono giunte delle testimonianze diverse e interessanti. C'è chi ha cercato di controllare il figlio "nativo digitale", seguendolo su facebook e chi, invece, ha preferito rinunciare al controllo fissando però dei paletti, ad esempio niente pc e internet fino alla prima media. Degli insegnanti dal canto loro utilizzano il social network per mantenere il contatto con i propri alunni anche dopo la fine del ciclo scolastico creando una community ad hoc, mentre altri hanno osservato che c'è una diversa fruizione di internet tra adulti e adolescenti e questa differenza influenza la capacità di "mediazione" dell'adulto.

venerdì, giugno 01, 2012

Giovani e internet, genitori e insegnanti da sensibilizzare

Il convegno organizzato il 14 maggio dal Circolo Culturale Restare Umani all'Auditorium Tilane, con il patrocinio del Comune di Paderno Dugnano, non ha richiamato un grande pubblico, ma ha avuto il merito di porre all'attenzione dei cittadini, genitori e insegnati un tema di grande attualità.
I rischi che bambini e  adolescenti corrono entrando, in età sempre più precoce, nel mondo digitale dei social network e di facebook in particolare è, infatti, l'argomento di una delle storie di copertina del quotidiano La Stampa in edicola oggi. Il quotidiano dedica al tema, oltre a un richiamo in taglio basso di prima pagina, un lungo servizio all'interno che occupa due pagine intere.
Il tono degli articoli è decisamente preoccupato e gli autori tendono a sottolineare più il pericolo che i più giovani corrono frequentando i social network che le opportunità del mezzo, che ci sono e non sono poche.
"Non è un mondo virtuale, è un mondo fotocopia di quello reale – scrive da Roma, Flavia Amabile che si è travestita da undicenne per verificare materialmente quanto è facile per un adulto adescare in rete i ragazzi -, il trionfo dell’aggiramento delle regole, dell’indifferenza verso ogni forma di avvertimento sui rischi che si corrono, della legge del più forte, della violenza verbale e psicologica". Nel suo articolo la giornalista afferma di avere contattato in pochi giorni, con un profilo falso su facebook, una cinquantina di ragazzi e ragazze ignare della sua vera identità. Gli adolescenti, soprattutto i più giovani non sembrano rendersi conto che il mondo virtuale e il mondo reale sono la stessa cosa. Sostiene che i maschi appaiono più ingenui delle femmine e tutti quanti non sembrano coscienti del rischio connesso alla pubblicazione sul web di loro fotografie spesso travestiti con costumi di fantasia o in bikini. 
Il servizio de La Stampa comprende anche un'intervista al Garante della Privacy e i dati commentati di una ricerca condotta dalla Polizia Postale secondo la quale nell'ultimo anno oltre 2mila teenager italiani hanno subito un furto di identità e i genitori non conoscono i rischi connessi alle attività online dei loro figli.
Questa scarsa conoscenza e coscienza degli educatori è stata confermata a Paderno Dugnano dalla ridotta partecipazione degli adulti all'incontro di lunedì sera. La cinquantina di gentiori e insegnanti che hanno risposto all'invito a riflettere insieme sul fenomeno erano infatti un'elite di educatori già alfabetizzati e pratici dei nuovi linguaggi del web; "immigrati digitali" sì, ma di lungo corso, titolari di profili facebook e blog. Adulti che non fanno testo, eccezioni rispetto a una più vasta platea di genitori ed insegnanti mediamente molto arretrata rispetto alla cultura digitale e al suo modello di relazioni.
Il Circolo Culturale Restare Umani dovrà dunque dare seguito a questa prima iniziativa progettando altri eventi rivolti a questo obiettivo cercando di studiare iniziative capaci di coinvolgere e attirare un pubblico più vasto di educatori da informare e sensibilizzare.